Le scorte accumulate avevano ridotto la produzione di smartphone a un certo punto, ma ora TrendForce riporta che hanno superato il picco: la produzione di smartphone è aumentata a 300 milioni di unità per il secondo trimestre del 2025. Questo segna un aumento del 4% rispetto al Q1 e un incremento del 4,8% rispetto al Q2 dello scorso anno.
La Cina ha attuato un programma di sussidi per dispositivi di fascia media e bassa, che ha aiutato a smaltire le scorte. Questo programma è accreditato anche per aver contribuito ad aumentare i numeri di produzione dei marchi di smartphone locali.
Le prime due posizioni nel mercato globale sono ancora occupate da aziende al di fuori della Cina. Samsung rimane al primo posto con 58 milioni di unità prodotte nel trimestre, che rappresenta una diminuzione del 5% rispetto al Q1 di quest’anno, una naturale frenata dopo il primo incremento causato dal lancio di nuovi flagship.
Apple si trova in una situazione simile: ha prodotto 46 milioni di iPhone, con un calo del 9% rispetto al trimestre precedente. È interessante notare che la produzione è aumentata del 4% rispetto al Q2 dell’anno scorso e TrendForce attribuisce questo risultato a una forte domanda per l’iPhone 16e. Inoltre, Apple ha effettuato forti tagli di prezzo in Cina lo scorso maggio, che, insieme ai sussidi locali, hanno aiutato a stimolare le vendite.
In terza posizione si trova Xiaomi (che include i modelli a marchio Redmi e Poco). L’azienda ha prodotto 42 milioni di unità e ha beneficiato dei sussidi cinesi, oltre ad un’espansione in America del Sud e in Africa.
Oppo (combinata con OnePlus e Realme) ha prodotto 37 milioni di unità, un impressionante rimbalzo del 35% dopo un primo trimestre debole.
Poi c’è Transsion (Tecno, Infinix, itel), che ha anch’essa recuperato da un inizio d’anno debole, aumentando del 33% trimestre su trimestre fino a 27 milioni di unità. Infine, vivo (incluso iQOO) ha aumentato la produzione dell’8% per un totale di 26 milioni di unità.
In totale, i primi sei produttori di smartphone hanno rappresentato l’80% del mercato nel Q2 2025.
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